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Le origini del Coro Nuorese
(Postato da Admin il 04/06/2005 - 00:00:00 - l'Articolo é stato letto 14497 volte)
In questo Articolo trovi la storia del Coro di "Scuola Nuorese" dalle sue origini, all'inizio del 1900, ad oggi.
Come é nato e come si é sviluppato, per diventare quel canto di "Ispirazione popolare" per come noi oggi lo intendiamo.
Per Nuoro, come per tutta la Barbagia l'uso della voce ha costituito da sempre una delle attivita' musicali di primaria importanza.
Si pensi al canto a "Tenores", unico reperto storico della Sardegna ancora realmente intatto, che ha mantenuto nel tempo le caratteristiche principali tipiche di questo canto.
Considerato il canto dei pastori consta di quattro voci soliste che si integrano con un ruolo musicale diverso:
* "Sa boche" (voce intonatrice) * "Su bassu" * "Sa contra" * "Sa mesu boche"
Alla voce intonatrice che esprime il vero significato del canto, rispondono le altre voci con brevi monosillabi: (bom - bim - bam - bo!) in modo da creare una alternanza suggestiva fra solista e coro. Con voce gutturale Su bassu e Sa contra (le due voci gravi) si muovono per motto retto ad intervallo di quinta, mentre la voce piu' acuta muovendosi liberamente arricchisce e completa l'accordo.
L'insieme corale denominato "Su Concordu" sembra sia uno degli antenati del Coro Polifonico nuorese. A fianco a questo si pone il canto liturgico, nato sia dall'introduzione del canto gregoriano nell'isola, sia dalle processioni paesane che ancora oggi si svolgono con tanta devozione. Particolare importanza assumono i canti della Settimana Santa, in uso anche nelle confraternite.
Inizialmente ad una voce, il canto liturgico si arricchi' poi a piu' voci con semplici armonizzazioni al naturale, dove ogni voce in maniera consonante, canta in base alla propria estensione vocale. Dall'unione di questi due tipi di canti, differenti sia dal punto di vista compositivo che vocale, nacquero le basi per la costruzione del primo Coro Polifonico nuorese. Improvvisato a volte per caso, nei luoghi di maggior aggregazione sociale ( in via Majore oin qualche bettola), il coro inizio' a recuperare vecchie melodie e testi barbaricini ormai dimenticati.
Era il primo passo per la costruzione di un repertorio che man mano negli anni acquistava grande valore e popolarita' (A s'Andira, Adios Nugoro Amada, Bobore Ficumurisca, Deus ti salvet Maria ....). Accanto ai cosiddetti canti popolari, nati anche da parodie di canti sacri (Deus ti salvet Maria : Zia Tatana Faragone) venivano proposti in nuovi canti detti d'autore. Ispirati il piu' delle volte a fatti e luoghi della Nuoro antica, spesso inserendo vocaboli o frasi di uso comune o personaggi veramente esistiti, si basavano su pochi accordi, con brevi cambi di tonalita'. Le melodie semplici, orecchiabili, ispirate al canto barbaricino, si presentavano in una tessitura media. Sempre a quattro voci ("Prima", "Sicunda", "Contra" e "Bassu") venivano impostati sull'alternanza di accordi che procedevano per lo piu' per moto retto, seguivano lo stesso andamento della melodia, con la voce della "Contra" (Baritoni) fissa, comune agli accordi di Tonica e di Dominante. Si puo' parlare quindi di canto monodico armonizzato a quattro voci pari.
Al giorno d'oggi con la civilta' industrializzata si sono persi certi usi, certe tradizioni. La vita cittadina in continua crescita e in continua evoluzione recepisce a pieno i vantaggi della societa' moderna, ma ne conserva anche i grossi problemi. La concorrenza corale, le esigenze del pubblico sempre piu' amante dei canti popolari, ma altresi' attento, critico ed esigente, ha portato i cori nuoresi (accusati di "alpinofilia"), ad ampliare il loro repertorio con nuovi canti. Usando come testi le liriche dei poeti isolani che mettono in evidenza tutte le peculiarita' del nostro popolo, si compongono ora armonizzazioni che tengono conto dei gusti di un nuovo pubblico, che oltre al "Deus ti salvet Maria", ama il buon complesso corale, con buoni solisti e nuove canzoni. Ed ecco i nuovi brani, le nuove parti per solista e cori che non si affidano allo stato d'animo particolare del momento, o al caso, ma si preparano con interesse e studio per la riuscita dei loro spettacoli.
In questi diversi decenni, il Coro Ortobene ha quindi eseguito un vastissimo repertorio di canti. Ha iniziato con i brani popolari sacri e profani, comuni a tutti i cori, ma grazie all'apporto dei suoi direttori ha inserito nel suo repertorio brani di ispirazione popolare, mettendo in evidenza la realta' nuorese e barbaricina in tutti i suoi aspetti. Il primo disco "Lamentos" fornisce chiari esempi: "Ziu Umberto", "Mariannedda", "Su Balente" di Salvatore Nuvoli, ci riportano indietro nel tempo a rivivere frammenti storici della vecchia Nuoro. "Su nugoresu", "Su Laccheddu", "Su bolu 'e s'Astore", di A. G. Solinas, S. Manconi e Tonino Puddu, registrate nel secondo L.P. "Su Bolu 'e s'Astore", musicate da Tonino Puddu, rappresentano un'altro momento per il coro, che aggiunge nel suo repertorio diversi brani sempre ispirati a momenti o figure della vita barbaricina. Queste melodie cantabili ed orecchiabili, entrarono ben presto nella cultura popolare nuorese e sarda, rappresentando l'isola in Italia ed all'estero.
L'ultimo lavoro discografico in L.P., Musicassette e Compact Disc, rappresenta un'altro passo importante del Coro Ortobene. "Prena sa nott'e crarore", "Ierru", "Est'una notte 'e luna", di Pietro Mura e A. Casula (Montanaru), musicate da Alessandro Catte, esprimono pagine, dove il popolare si fonde con il colto. Le liriche, che rappresentano significative descrizioni paesaggistiche e momenti di cultura tradizionale, vengono ora messe in musica con l'introduzione di elementi dell'armonia classica. Aumenta l'estensione dei brani, le parti per i solisti sono in una tessitura piu' consona al timbro vocale particolare, le melodie cantabili, piu' varie ma piu' impegnative, si inseriscono a pieno nel mondo barbaricino. E' ferma intenzione del Coro Ortobene, di proseguire l'attivita ' di studio e di ricerca sul canto popolare, senza tralasciare i gusti del "nuovo pubblico", affiancando dunque ai nostri canti classici, la musica colta di ispirazione polare. |
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